Delitto sull'isola di ghiaccio by Eeva Louko

Delitto sull'isola di ghiaccio by Eeva Louko

autore:Eeva Louko [Louko, Eeva]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2023-05-16T09:39:05+00:00


Capitolo 24

«Non ti ho svegliata, vero?». La voce di Milla era fresca.

«In realtà sono già in piedi. Sono appena stata a far vedere la gamba. Mi hanno dato il referto, guarirà bene», sbadigliò Ronja al telefono uscendo dal centro sanitario.

Erano solo le nove. Il fiato si condensava nel gelo mattutino. Il sole sorgeva color giallo crema in direzione di Ruoholahti e piano piano faceva capolino sopra le colline di Lauttasaari.

«Bene. Ho parlato con Topi prima che andasse al lavoro, gli ho chiesto se riconosceva la donna nella foto. Topi conosce Sara meglio di noi. Anche sua madre ha visto la foto, è venuta stamattina presto per badare a Isla, perché devo portare Milo dal pediatra».

Ronja attendeva pazientemente. I discorsi di Milla erano sempre tortuosi e pieni di digressioni riguardanti i bambini.

«Anche secondo Topi la donna nella foto è Sara, ma si è ricordato che è nata nel 1940, quindi è molto più grande di tuo padre. Harri non aveva la stessa età dei miei genitori, che sono nati negli anni Cinquanta?», si informò Milla.

«Papà era nato nel 1952. Non potevano quindi frequentare le stesse persone. A meno che non fossero parenti o qualcosa di simile… Ma non credo che lo fossero», provò a dire Ronja, non del tutto seriamente.

Qualche legame tra il padre e Sara c’era. Poteva darsi che non avesse niente a che fare con la sua morte, ma Ronja doveva comunque saperne di più. Sara e la sua presenza nella foto erano una novità da approfondire e con cui distrarsi per un po’ dall’insensato assassinio di suo padre. Ronja si aggrappò volentieri alla possibilità di pensare a qualcos’altro di meno pesante.

«E se ci sbagliassimo? Se la donna nella foto fosse qualcuno che semplicemente ricorda Sara? In quel periodo si vestivano tutte con lo stesso stile. E la foto era piuttosto sgranata».

«È possibile. Ma l’ho confrontata con un ritratto che ho a casa e il viso sembra così identico che più di così è impossibile. È per forza la stessa persona», insisté Milla.

Ronja annuì tra sé e attraversò via Lauttasaarentie sulle strisce pedonali. Il traffico era poco la mattina presto, ma diversi autobus percorrevano di corsa la strada.

«Topi non sapeva niente della chiave che ti ha dato Sara, ma si è preoccupato molto e si è domandato se non sarebbe il caso di cercarle una casa di cura permanente. Ne parlerà con sua madre, anche lei era piuttosto scossa».

Ronja annuì al telefono e si diresse verso il parco di Pajalahti e il basso edificio coperto di mattoni della biblioteca di Lauttasaari. Le venne un’idea.

«Mi trovo vicino alla biblioteca. Potrei entrare e vedere se si trovano delle informazioni su Sara e i suoi figli scomparsi. Può darsi che papà o qualcuno che conosco di nome sia stato intervistato dopo la scomparsa. Forse si potrebbe scoprire in questo modo quale fosse il legame fra loro», disse Ronja.

«Sicuramente a quel tempo i giornali ne scrissero. Le ricerche furono così intense. Noi, comunque, a casa non abbiamo niente e nessuno dei parenti di Topi ha fatto una raccolta di ritagli.



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